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SIAMO TUTTI COMPLOTTISTI?

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I complotti esistono?
Certo.
Ordire trame per creare posizioni di predominio accompagna l’esistenza dell’uomo dall’antichità.

La Storia, però, è altresì intrisa di una moltitudine di teorie del complotto che si sono rivelate prive di ogni fondamento, di tesi affascinanti quanto poco plausibili intorno a vicende e dati di fatto accertati e documentati in modo esaustivo.

Gli ultimi due decenni hanno registrato una crescita esponenziale di nuove congetture cospirative. E anche le teorie del complotto già esistenti hanno visto aumentare sensibilmente i seguaci.  

C’è un collegamento tra la sempre più imponente mole di informazioni che invade il nostro quotidiano e il guazzabuglio di complottismi, negazionismi e false credenze?
E c’è una proprietà transitiva tra i meccanismi che rendono vulnerabile il processo cognitivo umano e l’infatuazione per le teorie complottiste?

Come nasce una teoria del complotto?
Come si propaga fino a coinvolgere un numero imprecisato di persone?
Vi sono istituzioni e singoli individui che hanno interessi di vario genere a diffondere teorie complottiste?
Sì. Non solo: sanno come far leva su insospettabili increspature del nostro processo cognitivo per cercare di condizionarci.
Dunque, potenzialmente siamo tutti complottisti?
Sì.

Per minimizzare il rischio di essere vittime inconsapevoli degli inganni che ci conducono a false credenze, è importante avere cognizione dei meccanismi che governano il nostro processo decisionale e i trucchi utilizzati per persuaderci. Ed è anche opportuno conoscere i rudimenti del marketing emozionale.
Perché, in qualsiasi campo, per gareggiare è fondamentale conoscere le regole del gioco.
Se sappiamo individuare chi usa le proprie abilità per influenzare il prossimo, abbiamo meno probabilità di farci suggestionare. 

Il complottismo è tema scottante. Questo saggio si propone di rappresentarlo in modo neutro, con dovizia di note e riferimenti e un linguaggio accessibile a tutti, senza rinunciare al rigore.

Contributo scientifico di Manuela Pavon, psicologa
Contributo storico di Dario Corradino, giornalista e docente universitario

SIAMO TUTTI COMPLOTTISTI?
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